LA STORIA DI ZOE
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LA STORIA DI ZOE
Ogni storia di malasanità veterinaria insegna qualcosa che aiuta chi la legge a prevenire casi analoghi.
La storia di Zoe ce la racconta Maurizio. Diamogli la parola.
scelta giusta, stando al web
Avevo lasciato da poco Roma e mi ritrovai nella necessità di recarmi da un veterinario; cercai su internet e trovai una struttura con molte buone recensioni, così a inizio gennaio 2023 scelsi di portare Zoe e Betty al Centro veterinario Cureperfette.
Lì mi accolse il dottor Quantosonbravo (titolare di due ambulatori) e si stabilì di operare nello stesso giorno sia l'anziana Betty per una rimozione tumorale alla mammella da lui dichiarata urgente, sia la giovane Zoe per una sterilizzazione, in quanto volevo preservarla da un destino analogo.
Il dottor Quantosonbravo telefonò a un collega di altro studio per accertarsi della sua disponibilità. Visionò i due cani, ma senza visitarli, e ci confermò che potevamo portarglieli già il giorno 4 Gennaio 2023 per effettuare le due operazioni, data la disponibilità del suo collega a collaborare agli interventi.
affarone su E-bay!
Entrato in ambulatorio alle 15 del giorno stabilito, assieme a Daniela, una mia carissima amica, e ai miei due cani, entrammo in ambulatorio; salutammo il dottor Quantosonbravo e mi complimentai con lui perchè l'ambulatorio, anche se piccolo, era davvero in ordine e sembrava non mancare nulla. Il dottor Quantosonbravo apprezzò la mia osservazione e mi disse... “e dev'essere cosi... tutto a posto, altrimenti ci vuole un attimo a vedersi arrivare la lettera di un avvocato se non tutto va bene e succede qualcosa a qualche paziente animale!”
Non immaginavo certo che da li a poco tempo avrei dovuto far scrivere io dall’avvocato...
Parlandomi dell’attrezzatura mi disse che aveva acquistato su E-bay due macchine per la respirazione con tanto di monitor (una per ogni ambulatorio veterinario). Normalmente dai fornitori ufficiali hanno un prezzo intorno ai 2.500,00 - 3.000,00 euro l’una, mentre lui in tutto aveva speso 2.500 euro per entrambe.
Io rimasi un po’ stupito; si trattava sicuramente di un buon affare, economicamente parlando, ma che garanzie potevano dare i fornitori di simili sofisticati apparecchi su E-bay?
Assieme al collega sottopose a preanestesia Betty e Zoe e decise di cominciare con la sterilizzazione di Zoe.
Tengo a sottolineare che il dottor Quantosonbravo aveva ritenuto che non avrebbe avuto senso fare esami preoperatori a Zoe prima di procedere con l’anestesia per effettuare l'intervento, perchè essendo un cane giovane e in salute, non ce ne era bisogno; prima dell’operazione non le ha fatto neppure una visita generica.
Io peraltro non avevo esami precedenti perché Zoe stava benissimo e quindi non aveva mai avuto bisogno di effettuare analisi del sangue o di altro genere.
l’operazione è
riuscita benissimo!
A quel punto verso le 15.40 c.a. arrivò il collega del dottor Quantosonbravo, ma Zoe già dormiva profondamente. La prepararono per operarla collegandola alla nuova macchina d'ossigeno e al suo monitor, ma quando era sul tavolo operatorio, sentimmo dall'altra parte della stanza (comunicante e senza porta) che la macchina a cui Zoe era collegata emetteva dei suoni strani; il dott. Quantosonbravo, commentò con l'altro collega “si sarà staccato un morsetto”.
Quindi comunque continuarono fino a portare a termine l'operazione.
Al termine della stessa mi chiamò uno dei due e facendomi vedere il taglio mi disse... “vedi com'è venuta bene?” Io gli risposi che credevo venisse un po' più corto il taglio, ma per me l'importante era che Zoe stesse bene e fosse andata bene l'operazione.
Loro mi risposero che era andata benissimo e che Zoe dormiva come un ghiro. A quel punto la misero dentro un gabbiotto in attesa che si riprendesse dall'anestesia.
ma la paziente è morta
Appena inserita al suo interno, il dottor Quantosonbravo cominciò a tastarla ovunque, come se il cane avesse un problema di respirazione.
Io naturalmente cominciai a preoccuparmi e chiesi ripetutamente a entrambi i veterinari: per favore la tirate fuori da lì e la riattaccate all'ossigeno?
L'alzarono e rimisero sul lettino, continuando come se il problema della respirazione fosse accaduto in quel momento, ma a me tornò in mente quel rumore dalla macchina e l’acquisto su E-bay; la “perfetta operazione” cominciò a sembrarmi tutta una messa in scena, balenandomi l’idea che in realtà il dramma di Zoe fosse già accaduto prima, non in quel momento.
Cominciarono a fargli il massaggio cardiaco, ma era troppo tardi.
Ancora mi chiedo se davvero fossero convinti che stessero ossigenando Zoe durante l'intervento, ma così non era per il macchinario d’occasione malfunzionante.
Ma poteva anche essere che la dose di sonnifero fosse eccessiva rispetto al peso della mia Zoe di 35 kg.
Comunque Zoe era morta.
un incubo terribile
E così a un certo punto mi dissero semplicemente... “non ce l'ha fatta”. Io credetti di impazzire, non riuscivo a capacitarmi di quello che stava accadendo e mi sembrava di vivere un incubo da cui non riuscivo a svegliarmi.
Andavo avanti e dietro in quei 5 metri di ambulatorio maledetto e mentre guardavo la mia Zoe mi sentii completamente impotente e svuotato, non volevo credere a tutto quello che stava accadendo.
Ero confuso, frastornato, disorientato e con me Daniela.
Mi sentii svenire per l’angoscia che mi assalì. Credetti che mi sarebbe venuto un infarto per quanto ero sconvolto dal dolore.
Loro stavano lì impassibili senza dire nulla.
e Betty?
Betty, l'altro cane da operare per il tumore, era ancora sotto preanestesia, per cui il dott Quantosonbravo disse: “ora svegliamo la cagnetta perché non si può operare e collegare alla macchina d'ossigeno; se la morte di Zoe dipende da un malfunzionamento della macchina d'ossigeno, cosa facciamo, ci muore anche lei?”
alla cassa prego
Avevano fatto gli esami del sangue a Betty prima di procedere con Zoe, quindi mi chiesero di pagare gli esami, nonostante stessimo vivendo quella tragica situazione surreale con la morte della mia Zoe, che non avevo certo portato lì a morire. Così, come se quello che era successo a Zoe non fosse nulla, un banale piccolo inconveniente che capita ogni tanto!
le spoglie di Zoe
Poi mi chiesero di portar via il cadavere di Zoe, ma io non ci sarei riuscito; non riuscivo neanche a stare li con la mia Zoe inerme e senza vita, per cui firmai dei fogli che mi hanno allungato sul tavolino per lasciargli il cane e denunciare al comune la scomparsa di Zoe.
Non controllai minimamente cosa stavo firmando, perché stavo davvero malissimo.
I fogli erano numerosi, li sfogliava il collega del Quantosonbravo. e mi diceva firma anche qua e qua e qua, facendomi vedere solo l’angolino in basso dove firmare.
Dopo ho scoperto che sarebbe stato fondamentale prendere le spoglie di Zoe per eseguire un’autopsia che tentasse di stabilire le cause della morte, ma vi assicuro che quando si è presi alla sprovvista, in quei momenti non si riesce ad essere lucidi.
Tra le altre cose Betty non andava operata, perché ho poi saputo da altra veterinaria che prima di operare un tumore infetto alla mammella di un cane, si procede con una cura antibiotica per diminuire l'infezione e poi eventualmente si procede con l'operazione, se la cura ha avuto i suoi effetti (come è stato poi fatto altrove con Betty).
non ce l’ha fatta….
Mi è stato detto “non ce l'ha fatta”. Questo si dice quando uno porta dal veterinario un cane che ha una problematica grave in corso, come un tumore o ha subito un incidente, per cui l'operazione è delicata. In questo caso ci può stare che il veterinario possa dire, se il cane resta sotto i ferri, purtroppo non ce l'ha fatta.
I familiari di quel cane o gatto che sia, a questo punto già sono preparati anche al peggio, in una situazione completamente diversa da quella vissuta da me quel maledetto 4 Gennaio 2023. Zoe doveva solo essere sterilizzata e non uccisa, per cui non te ne puoi uscire con non ce l'ha fatta. Ma non ce l'ha fatta a cosa?
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scrive l’avvocato
Maurizio si è poi informato, trovando il gruppo Cronache di malasanità veterinaria e grazie alle indicazioni ricevute ha provveduto a richiedere al dottor Quantosonbravo la cartella clinica della sua Zoe, inviandogli due e-mail a tutti e due i suoi indirizzi dei suoi ambulatori. Non gli ha mai risposto (ma che novità), quindi si è dovuto recare da un avvocato, che ha richiesto la documentazione e un resoconto di quanto accaduto. E stavolta il dottor Quantosonbravo ha dovuto rispondere.
Ed ecco il resoconto:
Il soggetto ha ricevuto una premedicazione con Medetodimina (Domitor) di 0,1 ml/kg in associazione con Metadone (Semfortan) di 0,05 ml/kg intramuscolo; successivamente è stata somministrata per via endovenosa la riduzione con Propofol (Propovet) alla dose di 0,10 ml/kg. Quindi il cane è stato intubato con somministrazione di ossigeno e di isofluorano 2% per il mantenimento dell'anestesia.
L'intervento si è svolto velocemente e senza complicazioni. Il monitoraggio anestesiologico non ha mostrato alcun segnale di pericolo. Al termine dell'intervento, visto che tutto procedeva regolarmente, al cane è stato tolto il tubo endotracheale. Solo mentre veniva spostato dalla gabbia per risveglio ci si accorgeva che il cane aveva cessato di respirare, mentre fino a un attimo prima non aveva dato alcun segno in tal senso né agli occhi degli operatori, né da parte del monitoraggio che rileva il battito cardiaco, il tracciato elettrocardiografico, la quantità di ossigeno e di anidride carbonica ematiche.
Gli operatori hanno immediatamente svolto le procedure di massaggio cardiaco e di respirazione forzata, le quali però nonostante si siano protratte per molto tempo, purtroppo non sono valse il ripristino delle attività respiratoria e cardiaca.
Posso pensare che il cane fosse portatore di un vizio cardiaco e/o respiratorio occulto e che l'anestesia lo abbia scatenato.
Al signor ... non è stato chiesto denaro per l'intervento dell'ambulatorio si è accollato le spese per la cremazione del cane.
Come potete leggere, l'intervento sulla carta risulterebbe impeccabile e infatti l'ordine di competenza, al quale Maurizio ha fatto la segnalazione, ha naturalmente archiviato il caso.
colpa di Maurizio?
La "cartella clinica" quindi consiste di due soli documenti: la scheda anestesiologica e il consenso informato che, sorpresa, sorpresa, smaschera il perfido e taccagno Maurizio! Nella classica scheda infatti in cui dichiara di essere stato informato sui rischi dell'anestesia, dichiara anche - col sistema delle crocette su caselle bianche - di non voler far eseguire sotto la sua responsabilità una serie di esami: esame emaromocitometrico, esame biochimico completo, radiografia al torace, visita cardiologica!
Già, ma Maurizio e Daniela concordano sul fatto che nulla fu fatto firmare prima dell’operazione.
Si vede che Maurizio aveva invece un debole per Betty, perché nel suo caso invece gli esami sono stati fatti…
E la scheda chirurgica prevista dalle linee di indirizzo FNOVI? Non pervenuta, così come nessuna traccia documentale ha rilasciato la meravigliosa macchina acquistata su e-bay; infatti in merito al monitoraggio che rilevava il battito cardiaco, il tracciato elettrocardiografico, la quantità di ossigeno e di anidride carbonica ematiche c’è solo la parola del medico.
Lasciamo a voi che leggete se credere al dottor Quantosonbravo oppure a Maurizio e Daniela e giungiamo ai preziosi insegnamenti che da questa triste vicenda possiamo trarre.
quattro importanti insegnamenti
Le recensioni positive on-line:
Non sono assolutamente determinanti sulla qualità del servizio che chiederete; è fondamentale invece controllare le motivazioni delle recensioni negative. Da lì possono emergere elementi che devono farci "alzare le antenne".
La documentazione:
come avete potuto leggere, la cartella clinica consta di soli due documenti: il consenso informato e una scheda anestesiologica mentre manca la scheda chirurgica prescritta dalle linee guida FNOVI.
Ecco perché è importante cercare sempre di documentare gli incontri con i veterinari, mandandogli magari ogni volta una mail o un messaggio con Whatsapp. In questo caso ad esempio una domanda sulla necessità di fare degli esami preoperatori avrebbe impedito di addossare la colpa della loro mancanza a Maurizio.
Le firme:
Maurizio ha firmato una serie di fogli senza approfondire quel che firmava. Ed è comprensibile: quando si è in quelle condizioni emotive questi appaiono dettagli. Ma che si rivelano ostacoli insormontabili quando poi si richiede giustizia. Chiedete sempre copia o fotocopia di quel che firmate o fate una foto col cellulare.
Se il veterinario non è d’accordo, girate i tacchi o preparatevi al peggio!
In questo caso ad esempio, se fosse stata fatta una foto del consenso al momento della firma, si sarebbe potuto vedere se era già compilato con il rifiuto di fare le analisi, cosa che Maurizio e Daniela negano (anzi, dicono che manco l’hanno visto prima dell’operazione).
L'autopsia
Se fosse stata fatta, sarebbe emerso o smentito il vizio cardiaco ipotizzato come causa di morte dal dottor Quantosonbravo.
Sappiamo quanto può essere duro e doloroso in quei momenti strazianti pensare ad un’autopsia, ma fatela per dare giustizia a loro.
conclusioni
Quando si va dal veterinario bisogna comunque prendere determinate precauzioni (chiedere subito il referto ad ogni visita, leggere cosa si sottoscrive e ottenere copia o fotografarlo, ecc)
In particolare bisogna porre la massima attenzione quando si è costretti ad andare da un nuovo veterinario (vuoi perché ci si è trasferiti, come nel caso di Maurizio, oppure perché il proprio veterinario è assente per ferie, malattia o fuori orario).
Dovete sempre applicare il principio che "fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio". Pensare cioè "e se questo veterinario fosse come il dottor Quantosonbravo, come potrei dimostrare la sua negligenza?".
Questo significa recarvi dal nuovo veterinario possibilmente facendosi accompagnare da qualche amico/a adeguatamente preparato e sappia darvi i giusti suggerimenti ed essere consapevoli che le cose potrebbero andare male ed essere pronti
Zoe è morta perché Maurizio è stato colto impreparato da questa tempesta emotiva ma la sua morte non sarà avvenuta invano se potrà evitare a qualcuno di seguirne le sorti.
E questo aiuterà Maurizio a sopportare la sofferenza causata dal ripercorrere questa vicenda. Grazie Maurizio per l’impegno e la dedizione nel raccontare e documentare.
L'anno prossimo sarà pronta la seconda edizione del manuale di autodifesa dalla malasanità veterinaria, che purtroppo il caso di Maurizio dimostra essere sempre necessario.