FUGA COL BOTTO
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FUGA COL BOTTO
Ci sono le dimissioni provocate da un avvenimento positivo (offerta di uno stipendio migliore o di un posto più vicino a casa eccetera), o da uno negativo (un capo o colleghi insopportabili, una paga da fame eccetera).
Vi sono poi le dimissioni "discrete", in modo cioè che siano notate il meno possibile e quelle date "sbattendo la porta", in modo che se ne accorgano tutti.
E nel mondo veterinario ce ne sono state proprio di questo tipo.
Vi starete chiedendo: e che ce ne importa? Parecchio ce ne importa, perché fanno emergere una questione molto preoccupante: la qualità delle competenze specialistiche in veterinaria.
Il sito di informazione veterinaria ANMVI Oggi pubblica questo articolo (ma la notizia si ritrova anche in altri siti): Certificazione delle competenze, si dimettono i Diplomati ai College.
In esso si riporta integralmente il comunicato con il quale i Diplomati Europei ai College di Specialità motivano le dimissioni dal Comitato Tecnico Scientifico FNOVI per la Certificazione di Competenze.
Cerchiamo di capire perché è una pessima notizia anche per i nostri familiari con ali, zampe e pinne.
perché sono importanti gli specialisti
Sappiamo che uno dei grandi problemi nelle cure veterinarie è la mancanza di specializzazione. Spesso e volentieri i veterinari sono "tuttologi", cioè devono trattare specie diverse (cani, gatti, conigli eccetera) per tutte le malattie; dai numerosi racconti che abbiamo pubblicato, emerge che non sempre il veterinario ha l'onestà intellettuale di ammettere che in determinati casi sarebbe meglio convogliare il paziente verso un collega più specializzato, anche perché quest'ultimo potrebbe "soffiare" il cliente, in quanto può accadere che oltre alla specializzazione svolga il compito di veterinario generico. In medicina umana invece questo di norma non accade, perché il cardiologo, ad esempio, ben di rado fa anche il medico generico e di certo non il dentista.
E quindi molto importante che anche fra i medici veterinari si sviluppino delle specializzazioni al fine di avvicinare la categoria a quella dei medici per umani.
specializzazioni europee, sì...
Leggiamo quindi nel comunicato che "Due anni fa, la FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) ha lanciato un progetto ambizioso: la certificazione delle competenze specialistiche in veterinaria". Si voleva creare uno strumento per valorizzare il ruolo dei veterinari italiani e garantire standard di qualità elevati, in linea con quelli europei. Bene; finalmente!!!
Il progetto era partito decisamente bene. Cliccando sull'immagine potete leggerlo nel dettaglio. Fra l'altro una nota FNOVI specifica:
L’obiettivo del progetto è valorizzare le competenze del medico veterinario acquisite attraverso l’esperienza e l’aggiornamento continuo nello specifico ambito professionale nel quale opera e renderle riconoscibili per l’utenza attraverso un processo trasparente e condiviso.
Per perseguire tale obiettivo, FNOVI ha sviluppato un percorso di certificazione utilizzando schemi già consolidati e riconosciuti a livello nazionale ed europeo, così da facilitare, in prospettiva, il mutuo riconoscimento all’interno del territorio dell’Unione europea.
Per garantire la serietà del tutto, la FNOVI ha accettato la proposta di costituire un Comitato tecnico scientifico, promossa dalle associazioni veterinarie italiane SCIVAC e AIVPA e dal Consiglio Europeo di Specializzazione Veterinaria.
... ma all'acqua di rose
Già, e allora perché i rappresentanti europei se ne sono andati? Perché, leggiamo, "hanno più volte segnalato preoccupazioni per il tentativo di introduzione di criteri valutativi considerati non pienamente coerenti con gli standard scientifici internazionali."
Tradotto in termini correnti, si volevano, diciamo così, "annacquare" i criteri di valutazione italiani rispetto a quelli internazionali.
Il 20 novembre scorso infatti, la presidente, dottoressa Gaetana Ferri, che è consigliera della FNOVI avrebbe riproposto "alcuni criteri, definiti insostituibili per le norme dell’assicurazione di qualità, che per i membri Diplomati europei sono inaccettabili in quanto propongono la certificazione di uno “status” piuttosto che di una competenza professionale."
Non sappiamo cosa intendano i dimissionari con "proposta di uno status", però, qualunque cosa intendano, capiamo benissimo il "piuttosto che di una competenza professionale". Messa così la questione, dobbiamo pensare che potremmo trovarci di fronte a una sorta di incompetente "specializzato"?
Questa riproposizione - continuano i dimissionari - ha di fatto rappresentato un importante passo indietro rispetto ai traguardi già raggiunti.
Bello eh? Qui si arretra anziché andare avanti.
Poi i dimissionari concludono con le solite frasi di circostanza, tipo:
"Il progetto di certificazione delle competenze veterinarie rimane un’iniziativa preziosa, capace di dare nuovo slancio alla professione. Le difficoltà emerse sottolineano l’importanza di un confronto costruttivo e di un allineamento con i più alti standard internazionali."
Vista l'accusa molto pesante nei confronti della presidente, abbiamo cercato se fosse stata pubblicata una replica, ma non l'abbiamo trovata.
conclusione: specializziamoci noi
Quindi in sintesi scopriamo che era stato creato un bel comitato ricco di personalità molto qualificate a livello europeo per stabilire standard elevati di specializzazione dei veterinari e queste personalità se ne sono andate sbattendo la porta con l'accusa a dir poco sgradevoli che si voleva farli diventare, diciamo così, "all'italiana" (e facciamoci riconoscere ancora una volta!).
Dopo la pessima figura fatta da un'esponente di primo piano della FNOVI, quanto possiamo sperare che da lì arrivino provvedimenti per sradicare la malasanità veterinaria "trasparenti e condivisi" per dirla con la FNOVI?
Ecco perché quel comunicato - purtroppo - ci riguarda da vicino.
Quanto accaduto è infatti per noi un'ulteriore dimostrazione che la piaga della malasanità veterinaria deve essere affrontata da parte nostra: specializziamoci noi nel prevenirla, prendiamo noi tutte le precauzioni necessarie per documentare l'operato del veterinario.